
I piedi: le radici del benessere
Massaggio ed automassaggio plantare
I piedi: le radici del benessere
Scrisse Michelangelo Buonarroti che “il piede umano è un’opera d’arte e un capolavoro di ingegneria”. Verissimo! Come una meravigliosa macchina, infatti, i nostri piedi ci sorreggono, ci permettono di muoverci nel mondo, di stare in equilibrio e di danzare nel nostro universo: possiamo agevolmente affermare che dai nostri piedi passano le radici del nostro benessere. Proprio per questo motivo, però, sono i nostri piedi a risentire, prima di ogni altra parte del corpo, degli insulti più o meno metaforici che la vita più o meno complessa ci regala. Ma per ogni problema esiste un’adeguata soluzione: in questo caso possiamo avvalerci del massaggio plantare.

Ma, accanto alla stimolazione dei vari organi, il massaggio riflessologico plantare stimola la circolazione sanguigna; quest’ultima ha nell’azione della pompa plantare, più correttamente denominata “Soletta di Lejars” una componente fondamentale: essa, come una sorta di spugna piena di sangue, comprimendosi e rilasciandosi grazie all’atto del camminare, determina la spinta verso il cuore di circa il 12% della massa sanguigna totale.
Non è questa la sede per una trattazione esaustiva della tecnica riflessologica e della sua base teorica; basti solo pensare che la riflessologia plantare, con la sua delicata carezza riflessa sul corpo nella sua totalità, riesce a trasmettere un messaggio di naturale riequilibrio, stimolando nel corpo la naturale capacità di autoguarigione. Uniche controindicazioni a tale tecnica sono le patologie peculiari a carico degli arti inferiori, quali vasculopatie, infezioni micotiche, verruche e piede diabetico.
Certamente, se il benessere è compromesso a causa di una problematica ben precisa, rivolgersi ad un capace riflessologo, magari in accordo col proprio medico curante, servirà a dare un aiuto adeguato per una più veloce e meno aggressiva risoluzione della problematica stessa.
Ma se l’equilibrio del benessere è stato intaccato da una giornata pesante, da una situazione stressogena prolungatasi eccessivamente, o se semplicemente ci si vuole regalare una coccola in più e non si ha il riflessologo a portata di meno, che si fa? Si rinuncia? Giammai: non esiste offesa a se stessi peggiore della rinuncia al benessere!

Ovviamente, come sempre, un ambiente curato in funzione della propria idea di relax (luci, musica, aromi, colori ecc.) sarà la ciliegina sulla torta del nostro ritrovato benessere.